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al testo di Klara Rubino
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Vorrei averti come una cascata ama i suoi sassi e che sia però, incoscienti noi, il nostro abisso.
Accendiamo una candela che coli tra gli occhi e stalattiti e stalagmiti e che salga perchè
dimensioni si scambiano le forme, come noi. La rotazione percepire, tanto sto ferma,
se ti stringo decisa l'avambraccio e rimani. Veloce un pagliaccio continuamente la faccia
cambia; io spingo il fermoimmagine sul tuo sorriso. Pedina di dama tra la cenere cascata
sotto chissà quale antica mobilia, pesante, ...si incrinerebbe certo il pavimento, di ghiaccio.
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